29 Gennaio 2025

LA PAROLA A..

ALESSIO MAMMI, ASSESSORE AGRICOLTURA E AGROALIMENTARE REGIONE EMILIA-ROMAGNA
  • Assessore Mammi, a dicembre è stato confermato alla guida dell’Assessorato all’Agricoltura e all’Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna. Quali saranno gli elementi di continuità con il passato anche in termini di obiettivi e nuove sfide da affrontare?

Il sostegno al reddito delle imprese agricole e agroalimentari è un obiettivo fondamentale su cui continueremo a concentrarci: perché senza reddito le imprese non possono competere e produrre.  La concentrazione delle azioni riguarderà pertanto gli investimenti per il ripristino produttivo nelle zone alluvionate, per i giovani imprenditori, per le produzioni zootecniche e vegetali, così come saranno rivolte specifiche azioni al settore idrico. Vogliamo rendere le nostre aziende ancora più competitive, accompagnando l’innovazione dei processi produttivi, a partire dalle produzioni sostenibili e da quelle a qualità regolamentata, che rivestono un patrimonio importante in Emilia-Romagna e sono apprezzate e ricercate a livello mondiale. Lavoreremo inoltre per accompagnare ed estendere gli accordi di filiera anche a quei comparti per cui ancora non sono previsti perché crediamo che rappresentino un valore per tutta le parti che la compongono garantendo una giusta remunerazione agli agricoltori.

La Politica Agricola Comune (PAC) attraverso le diverse linee di finanziamento rappresenta una fonte di orientamento e di sostegno di grande rilevanza per le imprese agricole, la stessa negli anni è andata evolvendosi e ha creato una forte sinergia tra investimenti, approcci al mercato, agricoltura sostenibile e conservazione del territorio rurale. Si è trattato di una grande opportunità che ha comportato notevoli benefici, grazie anche all’alta efficienza operativa dell’organismo pagatore regionale (AGREA). Su questo dovremo continuare ad impegnarci per abbreviare i tempi di pagamento degli interventi del primo pilastro (aiuti al reddito, ecoschemi, aiuti accoppiati), e cogliere tutte le occasioni date dalle politiche di sviluppo rurale per dare risposte al mondo agricolo e ai territori rurali.

  • Come noto, l’Emilia-Romagna vanta attualmente il primato tra le regioni italiane per numero di prodotti riconosciuti con le certificazioni DOP e IGP. Quali le linee di intervento del suo Assessorato per continuare a sostenere la politica delle IG? 

Siamo leader in Europa per numero di prodotti DOP e IGP e per relativo fatturato. Queste filiere consentono di valorizzare le produzioni agricole e zootecniche ben oltre le quotazioni standard di mercato e sono alla base del reddito di molte imprese anche in zone rurali della Regione. Il nostro compito prioritario è accompagnare i processi di internazionalizzazione delle imprese agricole e agroalimentari e dei consorzi di produttori attraverso missioni internazionali, in particolare nei paesi terzi come Stati Uniti, Canada, Sud Est Asiatico e Giappone nei quali l’interesse per il nostro cibo buono e di qualità è veramente molto alto. In questo continueremo a sostenere i Consorzi nella tutela dei prodotti e a difenderli dall’italian sounding. Inoltre attraverso la nuova delega ai rapporti con l’UE, ho intenzione di rafforzare il presidio fondamentale sulla regolamentazione e promozione a livello europeo attraverso AREPO, la rete delle regioni produttrici di DOP e IGP, con un’azione forte anche per quanto riguarda la valorizzazione delle produzioni vitivinicole di origine della nostra regione.

  • Ultima domanda: che ruolo hanno le Indicazioni Geografiche in termini di valore, economico ma non solo, per promuovere la visibilità e l’attrattività della Regione Emila Romagna anche all’estero?

Partiamo dai dati. La distribuzione dell’export regionale nei primi nove mesi del 2024 sulle principali aree di destinazione conferma il ruolo centrale dei Paesi della UE 27 (51,9% dell’export totale a valori correnti) e dell’America settentrionale (13,7% dell’export totale). Considerato il contributo dell’export dell’Emilia-Romagna sul totale nazionale (pari al 13,6%), si segnalano due rilevanti aree di specializzazione regionale: l’America settentrionale rispetto alla quale l’export regionale vale il 16,5% del totale nazionale e l’Asia Orientale con il 16,2%. Basti pensare che tra gennaio e settembre 2024 l’Emilia-Romagna ha esportato verso gli USA circa 8 miliardi di euro correnti di prodotti e servizi (pari al 12,7% dell’export regionale): questo flusso ha consentito agli Stati Uniti di diventare il primo mercato di sbocco delle vendite regionali.

Rispetto ai primi nove mesi del 2023 c’è da evidenziare che sono cresciute soprattutto le esportazioni di prodotti alimentari, bevande e tabacco (+20,2%). In numeri assoluti abbiamo esportato nei soli Stati Uniti 724,2 milioni di euro di prodotti alimentari. E’ chiaro che i prodotti a indicazione geografica concorrono a rappresentare un traino importante e significativo, proprio per la loro qualità ma anche per la storia che rappresentano. Gli americani così come le popolazioni dei paesi asiatici i cui mercati sono molto rappresentativi, hanno compreso con chiarezza che il nostro cibo è cultura, tradizioni, storia di un territorio, non solamente commodities necessarie al sostentamento. Sono attratti da questo di “più” che possiamo offrire, e questa differenza qualitativa e culturale attrae gli acquirenti stranieri. Il nostro compito è tutelarla e farla conoscere in tutti i modi. Va poi considerato un altro aspetto non secondario, diverse delle produzioni di origine della nostra Regione contribuiscono allo sviluppo economico e sociale di zone rurali e di montagna dell’Appennino. Basti pensare al nostro Appennino, che vede nella produzione del Parmigiano Reggiano uno dei prodotti di massima eccellenza che hanno contribuito al mantenimento delle comunità sia in termini di reddito che di opportunità occupazionali e di vita.

 

 

 

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